domenica 2 dicembre 2012

NATALE 2012

Natale 2012 amaro per gli italiani
“In dodici anni di manovre si sono registrati 103 miliardi di aumenti netti fra 2001 e 2012, con una pressione fiscale che è balzata dal 41,3% del 2000 al 44,7% attuale”. Questa la sconfortante conclusione che Confesercenti trae dall’analisi delle manovre di finanza pubblica succedutesi nel nostro paese dalla fine del 2000, basata su dati ufficiali.

L’Italia, oggi, si qualifica terzo Paese tra i 27 dell’Unione per pressione fiscale, dopo Danimarca e Svezia. Oltre 103 miliardi di aumenti netti d’imposta fra il 2001 e il 2012. In media, quasi 9 miliardi in più per ciascuno dei dodici anni trascorsi dall’inizio del terzo millennio.

Un risultato che spiega altri due fenomeni. Il primo: un aumento di 204 miliardi del gettito complessivo registrato nello stesso periodo (dai 495 del 2000 ai 699 attesi per il 2012). Il secondo: un aumento della pressione fiscale di 3,4 punti (dal 41,3% del 2000 al 44,7% del 2012), che porta a quasi 5 punti il divario rispetto al resto d’Europa.

E per il 2012, le previsioni non sono certo migliori: la pressione fiscale toccherà il 44,7%, con un balzo di 2,2 punti rispetto al 2011. Da un anno all’altro, insomma, gli italiani avranno pagato 35 miliardi in più, per effetto delle tre manovre che si sono succedute da metà 2011. Si tratta di 1.450 euro in più per ciascuna famiglia. Il confronto internazionale ci vede distaccare di ben 5 punti la pressione fiscale media: questo significa che se il nostro livello di prelievo fosse uguale a quello medio europeo, ogni famiglia italiana disporrebbe di un reddito aggiuntivo di 3.400 euro l’anno.

E le cattive notizie non sono finite. Se le tasse aumentano, le buste paga diminuiscono: questo Natale le tredicesime saranno più leggere, fino a 46 euro. Queste le stime della Cgia di Mestre. Vediamo alcuni esempi.

Un operaio specializzato, con un reddito lordo annuo di poco superiore ai 20.600 euro, si troverà con una tredicesima decurtata di 21 euro.

Un impiegato, con un imponibile Irpef annuo leggermente superiore ai 25.100 euro, perderà 24 euro. Un capo ufficio con un reddito lordo annuo di quasi 49.500 euro percepirà una tredicesima più leggera di 46 euro.

Questo a causa dell’inflazione cresciuta nel 2012 più del doppio rispetto agli aumenti retributivi medi maturati con i rinnovi contrattuali: se nei primi 9 mesi del 2012 il costo della vita è cresciuto del 3,1%, l’indice di rivalutazione contrattuale Istat è salito solo dell’1,4%. Pertanto, nei primi 9 mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2011, il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti è diminuito.

 Fonti: Libero.it, Jobtel.it, Cgiamestre.com, Confesercenti.it

sabato 1 dicembre 2012

RIDUZIONE DELLE TASSE

Si' a una riduzione delle tasse ma coi limiti e nei tempi possibili. A dirlo il premier, Mario Monti. "Non c'e' dubbio che bisogna diminuire pressione fiscale", ha spiegato, sottolineando che pero' bisogna tenere conto "dei limiti e della dinamica temporale in cui sara' possibile". Sulla scuola: "Il governo e' pronto ad ascoltare le istanze del mondo della scuola. Sono pronto, assieme al ministro Profumo, ad ascoltare le istanze che vengono dal mondo della scuola, a patto che siano costruttive, disinteressate e senza corporativismi", ha spiegato durante il suo intervento a ItaliaCamp a Verona. "Tutti devono partecipare a sforzo e mettersi in questione".

Sulla riforma dell'istruzione, non esiste una dicotomia fra governo e insegnati e studenti, perche' tutti vogliono una scuola migliore; per questo le polemiche dei giorni scorsi "sono frutto di interessi di breve periodo. Non c'e' un noi governo e un voi insegnanti e studenti: abbiamo tutti lo stesso obiettivo, una scuola piu' efficace e moderna per rispondere al futuro", ha sottolineato. Si tratta di un progetto, ha aggiunto, dove "il ruolo insegnanti e' fondamentale, perche' sono un agente primario".

L'auspicio e' che il 2013 sia "l'anno degli investimenti sul capitale umano", con uno sforzo di tutti per affrontare temi come la disoccupazione giovanile. "Il mio desiderio e' che il 2013 sia l'anno degli investimenti in capitale umano, con le imprese che fanno uno sforzo particolare per immettere il maggior numero di giovani possibile nel circuito lavorativo, sfruttando riforma mercato lavoro", ha detto. Per questo, ha sottolineato, serve che "concorrano tutte forze del paese e soprattutto le imprese", anche perche' "se lo stato da solo non puo' risolvere ogni problema, cio' non vuol dire che possano gli italiani, e soprattutto i giovani, cominciando dalla disoccupazione giovanile".

Tema Ue, si' a cessioni di sovranita' misurate, purche' siano condivise e simmetriche. "Sono favorevole a misurate cessioni simmetriche e condivise e volontarie di sovranita'", ha spiegato. "Trovo invece che sarebbe psicologicamente e politicamente molto pesante perdere asimmetricamente e non scientemente e non volontariamente pezzetti di sovranita' perche' non si e' stati capaci con le nostre forze di stare al passo con altri Paesi d'Europa", ha continuato Monti. "L'Italia e' a favore di una condivisione di molti aspetti di sovranita', perche' certe sovranita' che si possono difendere con la bandiera e il cuore sono gia' perse a favore del mercato", ha concluso il premier.

F o n t e : libero.it
 

venerdì 30 novembre 2012

OUTLET, SCONTI E SVENDITE

Outlet, sconti, svendite. In un momento economico difficile come questo capita sempre più spesso di voler cercare un modo per fare acquisti di qualità a prezzi vantaggiosi; allo stesso tempo, proprio per effetto della crisi, i commercianti stessi si ritrovano con capi invenduti e ormai fuori collezione.

Per far quadrare le esigenze di tutti sono nati gli Outlet, singoli punti vendita o grandi centri commerciali in cui i prodotti della collezione ‘scaduta’ vengono venduti a prezzi fortemente concorrenziali.
 
Il più imponente d’Italia si trova a Serravalle Scrivia( fa capo, come altri sparsi per lo Stivale al colosso McArthurGlen). La caratteristica principale di questi spazi è che vi si trovano prodotti venduti al dettaglio di marche più o meno famose a prezzi notevolmente convenienti rispetto al commercio consueto.

Si tratta di capi minimamente fallati o appartenenti al catalogo dell’anno precedente che vengono venduti a prezzi sensibilmente inferiori (a volte lo sconto supera il 50 % del prezzo di vendita).

Il sistema giova a tutti: ai produttori, che riescono a cedere i prodotti invenduti o difettosi che altrimenti sarebbero destinati al macero, e al consumatore che può fare shopping di ogni tipo (capi d'abbigliamento o scarpe, oggetti di design o alimentari, articoli sportivi, mobili, accessori ecc.) a prezzi convenienti.

Il fenomeno Outlet, arrivato in Italia dall’estero all’inizio degli anni 2000, ha preso rapidamente piede e oggi pressocchè ogni marca di design o alta moda ha un suo canale dedicato. Non bisogna però confondere gli Outlet con gli spacci aziendali che sono i negozi interni alle fabbriche e possono essere sia aperti al pubblico che riservati ai soli dipendeti.

Un altro modo per fare acquisti a prezzi inferiori rispetto a quelli di vendita normale, è quello di seguire le svendite o le vendite promozionali, che sono cosa diversa dai saldi.

Infatti, mentre questi ultimi sono regolati dalle norme delle singole regioni, che ne decidono inizio e durata, le vendite promozionali e le svendite sono decise dal commericiante stesso, che può farle a sua discrezione (purchè non in concomitanza con il periodo di  saldi e delle Feste) dopo averne dato comunicazione alle autorità comunali.

Le vendite promozionali hanno lo scopo di agevolare la vendita di uno, più o tutti i prodotti della gamma merceologica trattata, applicando sconti o ribassi sul prezzo normale di vendita, per un periodo limitato di tempo, mentre le liquidazioni (o svendite), poi, sono un tipo particolare di vendita a prezzo vantaggioso dovuto al trasferimento, cessazione o rinnovo locali dell’esercizio in questione, in occasione dei quali i comericanti mettono in vendita i loro prodotti a un perezzo ridotto (in alcuni casi sottocosto) per svuotare i locali.

F o n t e : yahoo.com
 

PRENOTARE UN VIAGGIO

Agli italiani viaggiare piace e molto. E ognuno lo fa a suo modo, e con uno stile influenzato certamente dagli orientamenti culturali, dalle abitudini e dai gusti personali. Un dato però è certo: chi viaggia naviga anche molto in Rete, dove è ormai prassi comune acquistare i biglietti di treni ed aerei o comprare e regalare pacchetti vacanze, un “bene” che fa furore fra quelli online.

I più tradizionalisti si rivolgono alle agenzie, ma in tutti i casi l’obiettivo è ottimizzare le spese ed evitare danni. Prenotare un viaggio infatti nasconde rischi e insidie che è bene saper evitare con metodo, al fine di non restare delusi o vittime di raggiri. Ecco qualche consiglio.

Assicurati: in tutti i sensi
Preparare bene un viaggio richiede lungimiranza a partire dalla copertura assicurativa, che la vostra stessa assicurazione, o la compagnia di viaggio, di certo vi saprà indicare. Un viaggio è un evento lieto, ma, a meno che non sia un weekend fuori porta, richiede anche pragmatismo e previdenza. L’assicurazione delle spese di annullamento viaggio vi tutela in caso di malattia imprevista che vi costringe a stare a casa. L’assicurazione malattia e incidenti vale in parte anche per altri paesi europei; ma se partite per lidi lontani, meglio un’assicurazione complementare. L’assicurazione per i bagagli è di solito compresa nell’assicurazione mobiliare privata. Informatevi sulle vaccinazioni necessarie per soggiornare sereni in alcuni paesi, e non abbiate il braccino corto nello stipulare contratti con le assicurazioni senza costi aggiuntivi proposti dalle agenzie.

Prenotate con accortezza
Le prenotazioni online sono sempre più diffuse. Ma se fate tutto in autonomia, fate attenzione massima, dal punto di vista della correttezza e della completezza, ai dati immessi nel sistema. Annullare un biglietto comporta spese extra; tenete alta la guardia, tanto più se viaggiate molto e prenotate con costanza: l’automatismo, spesso, induce in errore. In un’agenzia viaggi le informazioni prima delle prenotazioni sono gratuite. Solo quando indicate chiaramente che desiderate prenotare e il tour operator conferma la prenotazione, questa diventa vincolante. In tal caso, occhio all’esattezza di orari, date, e nominativi sui documenti di viaggio. Verificare inoltre che sui voucher siano indicati tutti i servizi prenotati (hotel, escursioni, trasferimenti, ecc.).

Fate valere i diritti del consumatore
Verba volant, scripta manent. I dépliants e gli opuscoli illustrativi non sono solo un insieme di immagini con cui rifarsi gli occhi, ma soprattutto uno strumento importante per vedere in maniera chiara e precisa prezzi, mezzi di trasporto e classificazione degli hotel. Pretendeteli perché è il Codice del Consumo a stabilire che l’opuscolo fornisca informazioni chiare e che sia dato al consumatore dal venditore.

I pacchetti possono nascondere brutte soprese
Comprare online è comodo e ormai tutti si lanciano a caccia di offerte, ma, quando si tratta di pacchetti online per viaggi, l’attendibilità del sito in cui fate acquisti è decisiva. Il feedback di altri utenti può aiutare, perché in certi settori, come il commercio, le opinioni e le critiche difficilmente sono casuali. Decisiva, per evitare sgradevoli sorprese, è anche la prova empirica: telefonate personalmente ai numeri di riferimento. Chi compra un pacchetto turistico ha diritto a una copia del contratto che descriva con precisione gli elementi dello stesso.

Il tempo è denaro: occhio alle tempistiche
I cambiamenti di prezzo finale possono far parte del contratto, ma il cliente lo deve sapere con almeno 20 giorni di anticipo. Gli aumenti possono avere giusta causa (costo dei trasporti, tasse di imbarco e sbarco, oscillazione dei cambi) ma non nei 20 giorni che precedono la partenza. Se l’aumento supera il 10% si può rinunciare al viaggio, ottenendo la restituzione di quanto versato, oppure fruire di un diverso pacchetto con conguaglio della differenza se esso è di minor valore. Le modifiche ai pacchetti vanno comunicate per iscritto. Anche i diritti a eventuali risarcimenti hanno una loro road map: la raccomandata con ricevuta di ritorno da inviare al tour operator o all’agenzia, per essere risarciti di eventuali disservizi, va inviata tassativamente entro dieci giorni lavorativi dalla data del rientro. Nel caso si fosse coperti da polizza assicurativa, i diritti derivanti dal contratto si prescrivono entro un anno dal giorno in cui si è verificato il fatto. Siate celeri anche quando, vittime di incidenti o di malattie in loco, sarete costretti a chiamare il servizio di emergenza  della vostra assicurazione viaggi.

Occhio alla coerenza dell’insieme
Si fa presto a dire fregatura. Ma spetta anche a chi prenota fare le sue valutazioni. Prendiamo un caso tipico, l’agriturismo, una delle mete privilegiate da chi cerca una vacanza all’insegna della natura e del buon cibo, con prodotti agroalimentari tipici del territorio. Fatevi delle domande: se l’estensione territoriale dell’agriturismo è piccola, difficilmente i prodotti saranno tutti figli della terra; se i coperti sono centinaia, è difficile credere che sia una struttura raffinata e genuina. Infine, insospettitevi anche grazie ai dettagli: un agriturismo sito in una zona industriale o vicino a una centrale elettrica non è il massimo della coerenza.

F o n t e : yahoo.com
 

COMPRARE REGALI

Volete essere felici? Fate un regalo agli altri. A sostenere che donare genera felicità non è soltanto il buon senso ma la scienza. Da una ricerca condotta da due studiose della University of British Columbia di Vancouver, Elizabeth Dunn e Lara Aknin, e da un esperto di marketing della Harvard Business School, Michael Norton, emerge che la felicità procurata da un regalo fatto ad altre persone è maggiore rispetto a quella che può derivare dallo spendere soldi per se stessi.

L’ipotesi di partenza dello studio è che la felicità non dipende tanto da situazioni permanenti, come il reddito, una voce sostanzialmente stabile per un lavoratore dipendente, quanto dalle attività e dalle scelte, anche di consumo, che si fanno ogni giorno. L’indagine ha coinvolto un campione di 632 persone, negli Stati Uniti, a cui è stato chiesto di associare il livello di felicità a ogni scelta di spesa. Gli accademici hanno scoperto che la maggior parte dei consumi fatti per sé non produceva livelli alti di soddisfazione, mentre la spesa fatta per gli altri era associata a livelli alti di felicità, che cresceva all’aumento del consumo per il prossimo. In altre parole, dei doni.

A questo tipo di impostazione, gli studiosi hanno aggiunto un altro esperimento: hanno donato dei bonus di lavoro ai dipendenti di una compagnia e hanno verificato se si dichiaravano più felici i lavoratori che volevano spendere quella quota per se stessi oppure donando quei soldi ad amici e parenti o in beneficenza. Anche in questo caso è stato rilevato che i maggiori livelli di felicità erano previsti per il donare e non per il comprare per sé.

L’indagine non si è fermata qui, anche perché non basta una correlazione tra due elementi a provare un rapporto di causa-effetto. Gli scienziati hanno creato casualmente due sottogruppi: uno obbligato a spendere una quota per se stessi e l’altro costretto a spendere soldi per gli altri. A ciascuno dei membri del gruppo sono stati dati rispettivamente 20 o 5 dollari da spendere entro la fine della giornata. Prima e dopo l’esperimento è stato chiesto di misurare i livelli di felicità per ogni scelta di acquisto.  Anche in questa situazione è emerso che la spesa fatta in favore degli altri ha generato più benessere che quella per sé, a prescindere dalla cifra impiegata (5 o 20 dollari). 

Farsi dei doni può senza dubbio aiutare e avere effetti benefici sull’umore. Ma la vera chiave per la felicità, quando si tratta di scegliere come spendere il proprio denaro, è fare regali alle persone a cui si vuole bene. Se lo afferma anche la scienza, c’è da crederci 

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GRUPPI D'ACQUISTO

Sfidare la crisi e risparmiare senza rinunciare alla qualità? E' possibile con il social shopping, detto anche social buying che, grazie a tutta una serie di offerte con prezzi ribassati (detti deal, ossia “affari”), permette di fare acquisti  con sconti fino all’80%. Dodici mesi di palestra alla “modica” cifra di 200 euro, cene per due con degustazioni al 70% in meno, una batteria di pentole in ceramica con un prezzo praticamente uguale a quello di fabbrica e, ancora, viaggi all’estero con hotel e aereo compreso a prezzi che di solito è difficile trovare, un iPad a 100 euro in meno di quanto lo si trovi nei negozi: sono solo alcune delle tante promozioni che offrono i siti di social shopping  (come Groupon, Groupalia, Let’s bonus, Glamoo, Prezzo Felice, solo per citarne alcuni).

Come funziona? Basta andare sui vari siti e cercare quello che più interessa o registrarsi – e così risparmiare tempo – per ricevere le varie offerte via posta elettronica con una frequenza che di solito è giornaliera. Al momento della registrazione si possono anche indicare le proprie preferenze sia sulle promozioni che si desidera ricevere che soprattutto sulla città o sulle città di interesse. In questo modo, quello che arriverà via mail riguarderà per lo più offerte di cui è possibile approfittare facilmente perché legate al posto in cui si vive o in cui magari si va spesso per lavoro o altro.

I siti di social buying poi sfruttano al meglio tutti i media e anche i vari device. Non solo e-mail per essere sempre aggiornati: ci si può iscrivere alle varie pagine dei social network, spesso anch’esse “localizzate”  (ossia che riguardano determinate località) o scaricare le app per smartphone e tablet e così consultare tutte le offerte ogni volta che si vuole. E non finisce qui: per fare i vari confronti ed evitare di aprire più pagine contemporaneamente e soprattutto per trovare sempre l’offerta migliore, esistono i cosiddetti aggregatori che mettono insieme le promozioni che vengono da diverse fonti, divise per città di appartenenza o settore. Qualche nome? Tuttodeal, Dealcollector o Yunait (yunai.it).

Oltre che offrire tanti sconti su prodotti reali, il social shopping è abbastanza semplice e immediato. Una volta individuata l’offerta e dopo avere letto tutte le caratteristiche e condizioni, basta avere con sé una carta di credito – ma va bene anche una carta prepagata su cui mettere solo l’importo desiderato – e procedere con il comprare ciò che si è individuato. Per alcuni prodotti l’acquisto è immediato, per altri bisogna raggiungere il numero minimo di acquirenti quindi c’è da aspettare qualche ora o qualche giorno perché venga confermato.

Una volta che tutto è andato a buon fine, sulla propria casella di posta elettronica si riceve il coupon su cui è indicata la data di scadenza per usufruire dell’eventuale cena con prezzo ribassato, del viaggio o del deal per andare in palestra (la validità di solito è di sei mesi). Nel caso di oggetti, si riceve sempre conferma dell’acquisto e basta aspettare che arrivino a casa entro la scadenza prevista dal sito di social shopping. In alcuni casi, le spese di spedizione sono gratuite.

Il bello di acquistare con il social shopping consiste non solo dell’approfittare di promozioni senza dover cercare in giro per i vari negozi o “trattare” sul prezzo, ma soprattutto nel fare tutto comodamente da casa, risparmiando tempo prezioso per altro o per stare in compagnia di chi si vuole. Magari, per l’appunto, usufruendo di un deal.

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RISPARMIARE CON I SALDI

Bisognerà aspettare ancora poco più di un mese perché prendano il via, ma ai saldi ci si può preparare fin da adesso. Anzi, è proprio nel momento in cui le vetrine non sono ancora tempestate di targhette con 20-  30-  40-  50% che si deve pensare a come fare acquisti in modo intelligente evitando di portare a casa tanta roba inutile e che andrà soltanto ad affollare i nostro armadi.

Da cosa partire? Innanzitutto dall’…ordine, un buon consiglio può essere quello di approfittare del cambio stagione o appunto di un momento in cui gli sconti non sono ancora iniziati per fare l’inventario del nostro guardaroba e della nostra cabina armadio, prendendo esempio da come si fa appunto una lista della spesa. Prima di cominciare a scrivere cosa dovremo comprare al supermercato, tutti diamo un’occhiata a cosa abbiamo in casa onde evitare doppioni, che del cibo vada a male o che qualcosa manchi proprio quando serve. Lo stesso criterio vale per lo shopping in tempo di saldi: fare ordine nel guardaroba in “momenti non sospetti” aiuta a capire  cosa effettivamente ci servirà e cosa potremmo fare anche a meno di comprare.

Fatto ordine, lo step successivo è prendere carta e penna o aprire un file sul computer e scrivere cosa vi servirebbe. Se riuscite, aggiungete anche qualche altro dettaglio come perché comprereste quel determinato capo anziché un altro (“si abbina perfettamente a una giacca a fiori”) cercando di dividere cosa è veramente indispensabile e cosa no. Fatta la lista, è il momento di decidere il budget. Per fare uno shopping  intelligente è meglio stabilire la quota da spendere in negozi e centri commerciali solo quando saprete ciò che vi serve davvero così potrete capire quanto realmente potete, anzi dovete, destinare ai saldi. 

Una volta iniziati i saldi, il modo migliore per aggiudicarsi l’affare non è certamente andare in giro per negozi il giorno stesso o quello immediatamente successivo a quando i negozi hanno deciso di tagliare i prezzi. Intanto perché è una cosa che fanno in molti e rischiate di fare i vostri acquisti in negozi pieni in cui non riuscirete subito a trovare la taglia e in cui difficilmente, viste le condizioni, potrete fare un acquisto di qualità. Inoltre, molti negozianti iniziano con lo scontare poco i prodotti e arrivano al  tanto ambito 50% solo dopo alcune settimane dall’avvio dei saldi. Questo perché gli stessi proprietari ci tengono a vendere quello che hanno in magazzino. E anzi, a proposito di questo, capita spesso che nei primi giorni di saldi venga esposta merce che è appunto rimanenza non della stagione in corso ma di stagioni precedenti. Il principio è lo stesso: il negoziante approfitta della febbre da saldi sperando di riuscire a vendere le rimanenze e puntando sullo shopping “impulsivo”.

Quanto ai negozi, il consiglio è di scegliere quelli in cui siete clienti abituali. Così facendo potrete “approfittare” del feeling che magari si è creato con i commessi, oltre al fatto che riconoscerete  le collezioni della stagione in corso  e sarà difficile che compriate merce dell’anno prima. Oppure potete comprare negli outlet: si risparmia sempre in ogni mese dell’anno, ma ancora di più con i saldi.

Che compriate in negozi o outlet, non dimenticate di puntare sempre un evergreen, ossia qualcosa che non passa mai di moda. Qualche esempio? Un cappotto classico, un tailleur, un tubino o una cravatta in tinta unita. O ancora i jeans. Se resterete sul classico 5 tasche, questo, come gli altri acquisti si riveleranno un ottimo affare perché li indosserete per tanto tempo e sono capi di cui comunque si ha sempre bisogno. Infine, anche in tempo di saldi conviene affidarsi all’e-commerce. In particolare acquistando capi che non devono essere provati come borse, accessori, gioielli ecc… Anche i siti approfittano fanno sconti e può essere un’ottima occasione per comprare senza sforare il budget. Che poi è la prima regola da rispettare per uno shopping intelligente. E non solo in tempi di saldi.

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