Nel 2012 l'Italia pagherà circa 80 miliardi d'interesse sul "Debito Pubblico".
Nessun governo, neanche quello dei tecnici, ha trovato un rimedio
credibile per ridurre tale costo. Vorrei proporre una mia ricetta
inedita che, non violando nessun vincolo europeo, punta a
recuperare una parte di quei miliardi d'interessi pagati sul debito
pubblico destinandoli alla crescita e alla riduzione del stesso.
Ci sono i Mini Titoli di Stato usati come moneta contante per risparmiare miliardi d'interessi sul debito pubblico. L'obiettivo è quello di ripagare una parte dell'attuale debito pubblico in scadenza (e senza emettere nuovi titoli tradizionali) con una quota di contante oggi in circolazione nella liquidità italiana. I miliardi di banconote prelevate verrebbero sostituite con Mini Titoli di Stato al portatore - tagli da 50, 100, 200 e 500 euro - della durata di 5 anni ad un tasso d'interesse dell'1% pagabile in un'unica soluzione al quinto anno.
Questi Mini Titoli di Stato al portatore, con apposito decreto, vengono parificati a "moneta contante" ed utilizzati dai cittadini nelle normali operazioni di pagamento quotidiane. Praticamente un cittadino per fare la spesa al supermercato potrà pagare o con le banconote o con i Mini Titolo di Stato al portatore ed ottenere il resto o in bancone o in Mini Titoli. La parte di liquidità in euro ritirata e sostituita con i Mini Titoli, si utilizza a ripagare i tradizionali titoli di Stato in scadenza bloccandone anche la nuova emissione per alcuni anni. Operazione, questa, che sposta un pezzo di debito pubblico, detenuto anche da soggetti esteri, alla liquidità interna italiana.
Il vantaggio? La differenza di tasso applicata sul debito! Lo Stato risparmierebbe la differenza tra il tasso prestabilito dei Mini Titoli al portatore (1%) e i tassi imposti oggi dalla speculazione finanziaria sui titoli di stato tradizionali che a secondo la durata del titolo si aggirano dal 3% al 5% circa. Stiamo parlando di risparmi d'interesse per circa 17,5 miliardi all'anno e per cinque anni (durata dei Mini Titoli di Stato al portatore). Tali risparmi si ottengono immettendo 500 miliardi di Mini Titoli di Stato nella liquidità italiana in un periodo di 2/3 anni; su un'emissione di 100 miliardi, il risparmio annuale sarebbe di 3,5 miliardi. .
Ci sono i Mini Titoli di Stato usati come moneta contante per risparmiare miliardi d'interessi sul debito pubblico. L'obiettivo è quello di ripagare una parte dell'attuale debito pubblico in scadenza (e senza emettere nuovi titoli tradizionali) con una quota di contante oggi in circolazione nella liquidità italiana. I miliardi di banconote prelevate verrebbero sostituite con Mini Titoli di Stato al portatore - tagli da 50, 100, 200 e 500 euro - della durata di 5 anni ad un tasso d'interesse dell'1% pagabile in un'unica soluzione al quinto anno.
Questi Mini Titoli di Stato al portatore, con apposito decreto, vengono parificati a "moneta contante" ed utilizzati dai cittadini nelle normali operazioni di pagamento quotidiane. Praticamente un cittadino per fare la spesa al supermercato potrà pagare o con le banconote o con i Mini Titolo di Stato al portatore ed ottenere il resto o in bancone o in Mini Titoli. La parte di liquidità in euro ritirata e sostituita con i Mini Titoli, si utilizza a ripagare i tradizionali titoli di Stato in scadenza bloccandone anche la nuova emissione per alcuni anni. Operazione, questa, che sposta un pezzo di debito pubblico, detenuto anche da soggetti esteri, alla liquidità interna italiana.
Il vantaggio? La differenza di tasso applicata sul debito! Lo Stato risparmierebbe la differenza tra il tasso prestabilito dei Mini Titoli al portatore (1%) e i tassi imposti oggi dalla speculazione finanziaria sui titoli di stato tradizionali che a secondo la durata del titolo si aggirano dal 3% al 5% circa. Stiamo parlando di risparmi d'interesse per circa 17,5 miliardi all'anno e per cinque anni (durata dei Mini Titoli di Stato al portatore). Tali risparmi si ottengono immettendo 500 miliardi di Mini Titoli di Stato nella liquidità italiana in un periodo di 2/3 anni; su un'emissione di 100 miliardi, il risparmio annuale sarebbe di 3,5 miliardi. .
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