Il Centrosinistra prepara la patrimoniale
"La vittoria di Bersani è il simbolo di una cultura politica
che mette al centro il lavoro e l'uguaglianza. E sa affrontare le sfide
di questa fase difficile che sta attraversando il Paese". Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, contattato da Affaritaliani.it,
non ha dubbi che la vittoria del segretario abbia segnato una svolta
nel centrosinistra. Il voto a queste primarie infatti non è stato solo
tra rottamatori e rottamati, tra vecchi e giovani. E' stata soprattutto
una scelta tra due modi di vedere l'economia e il lavoro. Renzi è stato
accusato da più parti di essere di destra per le sue proposte
economiche. Mentre Bersani rappresenta la 'sinistra tradizionale' e, con
la sua vicinanza alla Cgil, l'ortodossia del lavoro.
In questa fase di crisi gli elettori scelgono la linea economica del ticket Bersani-Vendola. Ma che cosa vuol dire questo? "In termini economici i primi punti che affronteremo saranno tre. Restituire una parte delle risorse tolte alla scuola pubblica, che è il futuro di questo Paese. Dare un po' di ossigeno alla nostra economia per mettere in moto le imprese e il lavoro, in particolare per il Mezzogiorno. Infine risolvere definitivamente il problema degli esodati". Ricette di sinistra? Forse, ma il punto nodale è uno solo: dove recuperare le risorse per 'rimettere in moto l'economia'. Servono miliardi di euro e nel centrosinistra hanno già un'idea di dove andarle a recuperare.
Si chiama patrimoniale. Una tassa straordinaria, una tantum, sulla ricchezza accumulata dalle persone benestanti. Anche i ricchi piangono? Fassina lascia intendere che il provvedimento è più che probabile, ma non si sbilancia: "Bersani ha una piattaforma già definita. Chi ha di più deve dare di più". Mentre tra i dirigenti di Sel le ide sono chiare: patrimoniale sì e subito.
La ricetta economica del Pd va al di là del perimetro nazionale. Dal palco romano, durante il discorso da vincitore, Bersani ha annunciato la sua partenza per la Libia. "Penso che sia un tappa fondamentale", spiega Fassina. "La sponda sud del Mediterraneo è in una situazione complicata e l'Europa è stata carente in questa fase. Bersani è un leader europeo che conosce fino in fondo i problemi e le potenzialità di quest'area, in particolare per l'Italia e il nostro Mezzogiorno".
In questa fase di crisi gli elettori scelgono la linea economica del ticket Bersani-Vendola. Ma che cosa vuol dire questo? "In termini economici i primi punti che affronteremo saranno tre. Restituire una parte delle risorse tolte alla scuola pubblica, che è il futuro di questo Paese. Dare un po' di ossigeno alla nostra economia per mettere in moto le imprese e il lavoro, in particolare per il Mezzogiorno. Infine risolvere definitivamente il problema degli esodati". Ricette di sinistra? Forse, ma il punto nodale è uno solo: dove recuperare le risorse per 'rimettere in moto l'economia'. Servono miliardi di euro e nel centrosinistra hanno già un'idea di dove andarle a recuperare.
Si chiama patrimoniale. Una tassa straordinaria, una tantum, sulla ricchezza accumulata dalle persone benestanti. Anche i ricchi piangono? Fassina lascia intendere che il provvedimento è più che probabile, ma non si sbilancia: "Bersani ha una piattaforma già definita. Chi ha di più deve dare di più". Mentre tra i dirigenti di Sel le ide sono chiare: patrimoniale sì e subito.
La ricetta economica del Pd va al di là del perimetro nazionale. Dal palco romano, durante il discorso da vincitore, Bersani ha annunciato la sua partenza per la Libia. "Penso che sia un tappa fondamentale", spiega Fassina. "La sponda sud del Mediterraneo è in una situazione complicata e l'Europa è stata carente in questa fase. Bersani è un leader europeo che conosce fino in fondo i problemi e le potenzialità di quest'area, in particolare per l'Italia e il nostro Mezzogiorno".
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