Nominare erede il proprio cane è una scelta discutibile, ma possibile.
Lo dimostra il recentissimo caso della signora Nicolina, pensionata 84 enne di Tagliacozzo, poco lontano da L'Aquila, che ha voluto che dopo la sua morte i suoi beni ( un patrimonio di circa due milioni di euro tra beni mobili, immobili e terreni) passasse in blocco al suo più fedele amico, il barboncino Chicco.
Una scelta, quella della signora abruzzese, che può suscitare alcuni dilemmi morali ma che non è certo la prima nel suo genere. Anzi. Il neo milionario cane Chicco infatti è entrato a far parte di una ristrettissima (ma nemmeno poi tanto) cerchia di animali nababbi.
Il più ricco di tutti (forse, in molti sostengono che la storia sia tutta una bufala pubblicitaria) è Gunther IV, Pastore Tedesco figlio di Gunther III, il cane che era stato nominato unico erede della fortuna pressoché sterminata dalla contessa tedesca Karlotta Liebenstein: nel 1992 la nobile vedova, il cui unico figlio era morto in un incidente d'auto, lasciò all'animale un patrimonio di circa 100 milioni di euro, con varie proprietà immobiliari e l'obbligo di fare beneficenza e occuparsi di squadre sportive in difficoltà.
Lo dimostra il recentissimo caso della signora Nicolina, pensionata 84 enne di Tagliacozzo, poco lontano da L'Aquila, che ha voluto che dopo la sua morte i suoi beni ( un patrimonio di circa due milioni di euro tra beni mobili, immobili e terreni) passasse in blocco al suo più fedele amico, il barboncino Chicco.
Una scelta, quella della signora abruzzese, che può suscitare alcuni dilemmi morali ma che non è certo la prima nel suo genere. Anzi. Il neo milionario cane Chicco infatti è entrato a far parte di una ristrettissima (ma nemmeno poi tanto) cerchia di animali nababbi.
Il più ricco di tutti (forse, in molti sostengono che la storia sia tutta una bufala pubblicitaria) è Gunther IV, Pastore Tedesco figlio di Gunther III, il cane che era stato nominato unico erede della fortuna pressoché sterminata dalla contessa tedesca Karlotta Liebenstein: nel 1992 la nobile vedova, il cui unico figlio era morto in un incidente d'auto, lasciò all'animale un patrimonio di circa 100 milioni di euro, con varie proprietà immobiliari e l'obbligo di fare beneficenza e occuparsi di squadre sportive in difficoltà.
Ma se la storia di Gunther IV suscita non poche perplessità (pare avrebbe persino comprato una villa da Madonna) non c'è nessun dubbio invece sulla veridicità della storia dello scimpanzé domestico milionario Kalu: a lui, alla morte della padrona Patricia O'Neil, figlia del Conte di Kenmore e moglie dell’ex campione di nuoto australiano Franck O’Neil, sono arrivati 60 milioni di euro.
Il terrier maltese Trouble, morto nel giugno 2011, ha vissuto buona parte della sua vita nel lusso. Merito della sua padrona, Leona Helmsley, ereditiera del gruppo alberghiero Helmsley, che aveva diseredato la vedova di suo figlio e i due nipoti, a vantaggio dl cane a cui erano arrivati 12 milioni di dollari per le spese correnti più l’usufrutto della lussuosa villa in Florida, e la possibilità di usare jet privato e Mercedes con autista.
Ci sono eco dickensiani invece nella storia di Jasper, bastardo trovato in canile dall’ereditiera Diana Myburgh, che nel 1995 lo ha poi nominato suo erede, affidandogli una fortuna di 221 mila dollari, da divedere con il suo altro cane Jason.
Stranezze da miliardari? Forse. Ma non solo, tanto che la legge è dovuta intervenire per regolamentare i casi come quello del barboncino Chicco o del Pastore tedesco milionario Gunther. In teoria, infatti, non è possibile nominare titolare di un lascito un animale, perché non costituisce un soggetto giuridico, ma è, piuttosto, a sua volta, una proprietà.
Nonostante questo però, l'ostacolo si può aggirare, nominando un tutore o un intermediario che gestisca i beni ereditati in nome e nell'interesse del beneficiario e impegnadosi a garantirgli vitto alloggio e a provvedere al soddisfacimento di tutte le sue necessità.
F o n t e : yahoo.com