Cassazione: l'investimento sui bond Cirio e Parmalat era a rischio. Sì al risarcimento:
L'investimento sui bond Cirio e Parmalat era a rischio e la banca
doveva comunicarlo al cliente: anche se allora non si parlava di
default. La Corte di Cassazione, con la sentenza 18038, afferma
l'obbligo di risarcimento per gli istituti che non hanno attentamente
valutato la propensione al rischio dell'investitore, che anche quando
non rivelata dal diretto interessato deve essere desunta dal suo profilo
e che non hanno dato le dovute informazioni sulle incognite legate
all'acquisto.
I prodotti finanziari in questione erano, infatti, privi di un rating
ufficiale con un livello di rischio immediatamente precedente a quello
speculativo. In particolare il ricorrente aveva fatto presente che i
bonds erano stati negoziati prima che fossero immessi sul mercato, nel
periodo del cosiddetto grey market, ed erano destinati, in prima
battuta, ai soli investitori istituzionali. Secondo la Cassazione è
irrilevante che non fosse chiaro il rischio di default della società
emittente e non basta che i titoli fossero venduti da altri istituti per
considerarli "convenienti".
Troppo generiche anche le affermazioni degli intermediari secondo i
quali il cliente "non era uno sprovveduto" o era "abituato a investire
per conseguire guadagni" e possedeva " un cospicuo patrimonio". Per la
normativa Consob i precedenti acquisti di titoli a rischio non sono
sufficienti a rendere un operatore "qualificato".
F o n t e : ilsole24ore.com