sabato 20 ottobre 2012

CIRIO E PARMALAT

Cassazione: l'investimento sui bond Cirio e Parmalat era a rischio. Sì al risarcimento:

L'investimento sui bond Cirio e Parmalat era a rischio e la banca doveva comunicarlo al cliente: anche se allora non si parlava di default. La Corte di Cassazione, con la sentenza 18038, afferma l'obbligo di risarcimento per gli istituti che non hanno attentamente valutato la propensione al rischio dell'investitore, che anche quando non rivelata dal diretto interessato deve essere desunta dal suo profilo e che non hanno dato le dovute informazioni sulle incognite legate all'acquisto. 

I prodotti finanziari in questione erano, infatti, privi di un rating ufficiale con un livello di rischio immediatamente precedente a quello speculativo. In particolare il ricorrente aveva fatto presente che i bonds erano stati negoziati prima che fossero immessi sul mercato, nel periodo del cosiddetto grey market, ed erano destinati, in prima battuta, ai soli investitori istituzionali. Secondo la Cassazione è irrilevante che non fosse chiaro il rischio di default della società emittente e non basta che i titoli fossero venduti da altri istituti per considerarli "convenienti". 

Troppo generiche anche le affermazioni degli intermediari secondo i quali il cliente "non era uno sprovveduto" o era "abituato a investire per conseguire guadagni" e possedeva " un cospicuo patrimonio". Per la normativa Consob i precedenti acquisti di titoli a rischio non sono sufficienti a rendere un operatore "qualificato".  

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