Il lavoro ideale? Consente di conciliare
carriera e vita privata. E non si tratta di un'aspirazione solo al
femminile. Lo dicono i risultati della ricerca di Donnalab (società di
consulenza al femminile specializzata nella promozione dell’equilibrio
di genere nelle imprese, www.donnalab.it) che ha individuato quali
siano le caratteristiche più desiderate - da donne e uomini - in un
lavoro. “Ho cercato di capire se, riguardo al lavoro, le donne abbiano
aspirazioni realmente diverse dagli uomini e quanto sia corretto,
dunque, considerarle come una diversity”, spiega Gini Dupasquier, fondatrice di Donnalab.
“Quali caratteristiche dovrebbe avere il tuo Lavoro Ideale?”: questa
la domanda centrale rivolta ad un campione di lavoratori e di studenti
universitari, uomini e donne, che, a guardare i risultati dello studio,
pare abbiano aspirazioni e idee molto simili. Negli ultimi mesi abbiamo
assistito a un crescente dibattito sui temi del welfare
aziendale e sulle misure che attraverso lo Stato, e non solo,
bisognerebbe mettere in campo per incrementare la presenza delle donne
nel mondo del lavoro. Ma quali sono gli aspetti che esse maggiormente
ricercano in una professione e le loro aspirazioni?
L’indagine è stata realizzata tramite un questionario on line nel mese di Giugno 2011 e ha coinvolto 305 persone equamente
suddivise tra lavoratori (con in media dieci anni di esperienza
professionale) e studenti universitari. Dai risultati emerge che la
dimensione lavorativa è molto rilevante: alla domanda “che importanza
riveste la realizzazione professionale nella tua vita” la maggioranza
degli intervistati assegna punteggi superori a 7 (in una scala 1-10),
dato particolarmente accentuato tra gli studenti universitari, dove i
punteggi superiori a 7 sono assegnati dall’85% delle ragazze e dal 78%
dei ragazzi.
Ma veniamo al nocciolo della questione: quali
caratteristiche dovrebbe avere il lavoro ideale. Gli intervistati hanno
selezionato le tre caratteristiche per loro più importanti all’interno
di un’ampia lista di scelte.
Chi già lavora vuole più equilibrio. Per gli
intervistati del gruppo dei lavoratori il lavoro “ideale” è legato al
proprio benessere ed equilibrio: occuparsi di contenuti interessanti e
possibilità di conciliare lavoro e vita privata sono aspetti citati da
oltre il 60% degli intervistati. La retribuzione è citata al terzo posto
(49% delle citazioni), senza differenze rilevanti tra uomini e donne.
Seguono le caratteristiche: clima lavorativo piacevole, percorsi di
carriera chiari e basati sul merito, opportunità di carriera
internazionale.
Gli studenti aspirano alla stabilità. Gli studenti
esprimono in primis un bisogno di stabilità (56% delle citazioni). Oltre
a questo, le giovani donne, intravedendo una potenziale difficoltà
futura, aspirano a conciliare vita privata e lavoro, oltre ad un buon
trattamento economico. I giovani uomini assegnano importanza leggermente
superiore alla retribuzione e ai percorsi di carriera. Altre
caratteristiche emerse sono il clima lavorativo piacevole e i contenuti
interessanti.
Le donne e i pregiudizi. Nel campione dei
lavoratori, più dell’80% riconosce che una donna incontra maggiori
difficoltà nel proprio percorso di carriera rispetto a un uomo, senza
significative differenze tra rispondenti di sesso maschile e femminile.
Tra gli studenti tale consapevolezza è meno accentuata, e addirittura il
64% dei giovani uomini non si aspetta differenze tra uomo e donna nel
mondo del lavoro.
Tuttavia alla domanda esplicita se la maternità possa
costituire un ostacolo alla carriera di una donna, il 58% degli
studenti risponde in modo affermativo. Interessante notare come tra le
altre potenziali cause di difficoltà per una donna il 67% degli studenti
uomini citi il pregiudizio/l’atteggiamento maschilista. Riconoscendo
tale anomalia nel nostro contesto socio culturale saranno in grado di
rimuoverla?
Nel complesso sembra che gli uomini e le donne abbiano aspirazioni simili.
La realizzazione professionale è una priorità per la maggioranza degli
intervistati, specialmente tra gli studenti. Ma cosa serve per sentirsi
realizzati sul lavoro?
L’aspetto che accomuna tutti i target è
la possibilità di ottenere un bilanciamento tra carriera e vita privata,
il work-life balance. Vita privata che non vuol dire solo famiglia ma
sport, hobbies, in generale un salutare spazio per “sé”.
Attenzione, queste evidenze non vanno lette come un desiderio di lavorare meno, ma di lavorare meglio.
In modo magari meno vincolato alla presenza fisica in ufficio, in cui
il controllo sulle ore lavorate sia effettuato in base ai risultati e
non all’orario di timbratura.
Modalità creative di organizzazione del lavoro sono possibili e
iniziano a diffondersi anche nel nostro paese, facilitate dallo sviluppo
della tecnologia. Certamente, come qualunque cambiamento, è necessario
uno sforzo di pianificazione iniziale e, soprattutto, una presa di
coscienza nella cultura aziendale e manageriale.
Se le imprese
iniziassero a pensare che il tema del work-life balance non è
un’esigenza prettamente femminile, ma un driver di motivazione anche per
gli uomini e un elemento di attrattività per i giovani laureati probabilmente sarebbero più inclini a iniziare un percorso di rinnovamento.
F o n t e : www.lacarrierarosa.it