sabato 24 novembre 2012

DIFFERENZA TRA NORD E SUD

Si allarga il divario tra Nord e Sud. Secondo quanto rileva l'Istat nel suo report sui conti economici regionali, il Nord-est è l'area che segna nel 2011 il risultato più positivo in termini di variazione del pil in volume (+1,1%), seguito da Nord-ovest (+0,6%) e Centro (+0,2%). Invece l'unica ripartizione che ha subito una diminuzione del pil rispetto all'anno precedente è il Mezzogiorno (-0,3%); particolarmente negativi sono i risultati di Molise (-1,9%), Sicilia (-1,3%) e Campania (-0,8%).

Nel Nord, invece, è il Piemonte ad avere la performance più negativa (-1,5%). Solo nella provincia autonoma di Bolzano/Bozen il pil in volume si è riportato nel 2011 su livelli pre-crisi (pil per abitante di oltre 36.600 euro), mentre nel resto del Paese il recupero è stato solo parziale: per il Nord il livello del 2011 è analogo a quello del 2005, per il Centro a quello del 2004 e per il Mezzogiorno è sceso a quello del 2000.

Nel 2011 il valore più elevato del pil per abitante si registra nel Nord-ovest, con 31.452 euro; seguono Nord-est, con 30.847 euro, e Centro con 28.240 euro. Il pil per abitante nel Mezzogiorno, pari a 17.689 euro, è più basso di quello del Nord-ovest del 43,8% e inferiore alla media nazionale del 32%.

Quanto all'occupazione, che nel complesso del Paese nel 2011 è risultata sostanzialmente stabile, ha registrato andamenti eterogenei tra le diverse aree. Al Nord, dopo due anni di contrazione, le unità di lavoro sono cresciute, con un +0,9% nel Nord-est e dello 0,4% nel Nord-ovest. Al contrario le regioni del Centro hanno subito un ridimensionamento dell'occupazione (-0,5%) per il quarto anno consecutivo. Analoga situazione riguarda il Mezzogiorno, dove le unità di lavoro sono diminuite dello 0,4%.

F o n t e : milanofinanza.it