In crescita le società under35 nonostante in nodi interpretativi
L’inizio non era stato quello dei più promettenti: continui
stravolgimenti della disciplina iniziale, ritardi nell’emanazione dei
regolamenti attuativi, problemi interpretativi e difficoltà pratiche.
Nonostante tutto ciò, a partire dalla sua introduzione definitiva
avvenuta lo scorso agosto, le c.d. “S.r.l. a 1 euro” previste dall’art.
2463-bis del Codice Civile stanno piano piano prendendo piede nello scenario imprenditoriale.
In circa due mesi, infatti, sono state costituite almeno 1.500 società a responsabilità limitata semplificata,
di cui almeno trenta a Milano nel solo mese di settembre. In linea di
massima, nella maggior parte dei casi, i neoimprenditori sono giovani sotto i 35 anni
(considerato che questa forma societaria può essere avviata anche da
chi ha un’età superiore, senza ovviamente i previsti benefici) e
l’attività svolta attraverso la S.r.l.s. si discosta dall’impiego
principale in cui il fondatore era precedentemente occupato.
L’assenza di alcuni costi standard come quelli notarili e la presenza di agevolazioni fiscali, hanno dunque incentivato l’intraprendenza dei giovani anche se, rispetto ad altri Paesi europei, la S.r.l. a 1 euro nostrana presenta ancora delle restrizioni e delle criticità che per certi versi la rendono poco appetibile.
Bisogna inoltre aggiungere che, con l’applicazione della normativa di
riferimento, emergono di volta in volta delle problematiche
interpretative. Una di queste riguarda il modello standard di atto
costitutivo della società prefissato con decreto ministeriale al quale
occorre attenersi per poter avviare l’attività. Se il Consiglio
nazionale notarile ha deciso di adeguarsi minuziosamente al contenuto
di detto modello, infatti, il Consiglio notarile di Milano ha invece
manifestato un orientamento diverso volto alla possibilità di integrare
tale documento con dati ulteriori come indirizzo della sede e data di
chiusura del primo esercizio. Il dubbio, cioè, consiste nell’opportunità
o meno di inserire altre clausole nell’atto costitutivo unificato
stabilito dalla legge.
Al riguardo è intervenuta l’Associazione italiana fra le Società Italiane per Azioni (Assonime) che, attraverso una nota, ha espresso il suo parere favorevole verso la possibilità di introdurre nuove clausole statutarie rispettando, tuttavia, sia lo scopo stesso della S.r.l. semplificata che le disposizioni contenute nel modello standard.
F o n t e : libero.it