A ottobre i disoccupati sono 2 milioni e 870mila (11,1%), livello più alto dal quarto trimestre 1992. Rispetto a settembre tasso a +0,3 punti percentuali. Fra i giovani (15-24 anni) è pari al 36,5%. Cresce il part time involontario (+11,6%), lavori accettati in mancanza di impiego a tempo pieno. Frena l'inflazione a novembre. Ocse: all'Italia servirà manovra nel 2014. Istat, disoccupazione all'11,4 nel 2013 (VIDEO)
Roma, 30 nov. (Adnkronos) - A ottobre il numero dei disoccupati era di 2 milioni e 870 mila,
il livello più alto dal quarto trimestre 1992. Lo comunica l'Istat,
sottolineando come il dato registri un aumento del 3,3% rispetto a
settembre (+93mila unità). La crescita della disoccupazione riguarda sia
la componente maschile sia quella femminile. Su base annua si registra una crescita del 28,9% (+644mila unità).
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 36,5%,
in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di
5,8 punti nel confronto tendenziale. L'Istat ricorda come le persone fra
i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro sono 639mila e rappresentano il
10,6% della popolazione in questa fascia d'età.
A ottobre, comunica l'istituto di statistica, il tasso di disoccupazione si attesta all'11,1%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto
a settembre e di 2,3 punti nei dodici mesi. L'Istat segnala inoltre una
sostanziale stabilità rispetto a settembre del numero di occupati, pari
a 22 milioni 930mila. Su base annua si registra un calo dello 0,2%
(-45mila unità).
Il tasso di occupazione è pari al 56,9%, in aumento di 0,1 punti
percentuali nel confronto congiunturale, invariato rispetto a dodici
mesi prima.
A ottobre inoltre l'occupazione maschile è sostanzialmente stabile
in termini congiunturali mentre diminuisce su base annua (-1,4%).
L'occupazione femminile cala invece dello 0,1% rispetto al mese
precedente, ma aumenta dell'1,5% nei dodici mesi.
Il tasso di occupazione maschile, pari al 66,5%, aumenta rispetto a
settembre di 0,1 punti percentuali, ma diminuisce su base annua di 0,7
punti. Quello femminile, pari al 47,5%, è stabile in termini
congiunturali, presentando un aumento di 0,8 punti percentuali rispetto a
dodici mesi prima.
Gli occupati a tempo parziale aumentano nuovamente in misura sostenuta (+11,6%,
pari a 401.000 unità), ma si tratta in gran parte di part time
involontario, ossia dei lavori accettati in mancanza di occasioni di
impiego a tempo pieno.
Parallelamente, aggiunge l'Istat, gli occupati a tempo pieno continuano a diminuire
(-2%, pari a -398.000 unità). Un calo che su base annua interessa
soprattutto l'occupazione dipendente a carattere permanente e il
Mezzogiorno.
L'istituto evidenzia anche una crescita del numero dei dipendenti a
termine (+3,5% pari a 83.000 unità), ma esclusivamente nelle posizioni a
tempo parziale. Circa la metà dell'incremento del lavoro a termine
interessa i giovani di età inferiore a 35 anni e caratterizza
soprattutto il commercio e gli alberghi e ristorazione.
L'incidenza dei dipendenti a termine sul totale degli occupati sale
così al 10,7%. Significativo anche l'aumento dei collaboratori (+11,6%,
pari a 45.000 unità), concentrato nei servizi alle imprese e
nell'assistenza sociale.
F o n t e : libero.it