Negli ultimi sei mesi l’erogato concesso agli italiani ha subito una nuova contrazione, calando del 4% e fermandosi a soli 116.000 euro
(era 121.000 nella rilevazione di maggio 2012). Analizzando le
richieste di preventivo di mutuo registrate ad aprile scorso, e
confrontandole con quelle di ottobre 2012, si è registrato un nuovo aumento della differenza tra la somma media richiesta e quella effettivamente erogata; sei mesi fa era di 6 punti percentuali, a ottobre è diventata dell’11%.
La percentuale è aumentata non perché è cresciuta la cifra che gli
italiani alle prese con l’acquisto della casa cercano di ottenere dalle
banche o perché aspirino ad immobili di valore maggiore, ma perché l’importo medio dei mutui concessi continua a scendere, tracciando un trend in negativo che prosegue da almeno 12 mesi.
"Gli italiani che richiedono un mutuo – spiega Lorenzo Bacca, responsabile business unit di Mutui.it –
hanno imparato ad accontentarsi di cifre contenute e sanno, al
contempo, che circa il 50% del valore dell’immobile deve essere
finanziato attraverso risparmi già accumulati. Da notare, oltretutto,
che il valore medio dell’immobile scelto, nonostante l’auspicato calo
dei prezzi del mattone, non accenna a diminuire, ma resta stabile
attorno ai 235.000 euro".
L’analisi di Mutui.it evidenzia anche l’accresciuto interesse nei confronti del tasso variabile,
che in questo momento rappresenta una scelta più vantaggiosa rispetto
al tasso fisso, perlomeno nel breve periodo: se a maggio il variabile
era scelto dal 50% dei richiedenti mutuo, a ottobre la percentuale è
salita al 57%.
Questi i dati complessivi, ma se si isolano le richieste e le erogazioni di mutui prima casa, lo scenario muta.
Negli ultimi sei mesi la somma richiesta è scesa ancora di tre punti
percentuali (confermando il calo del semestre precedente): era di
139.000 euro nella rilevazione di maggio, adesso si ferma a 135.000.
Parallelamente, torna a salire la cifra media erogata:
dopo il crollo registrato sei mesi fa, che aveva visto il mutuo prima
casa ai minimi (112.000 euro la cifra media data dalle banche) con un
loan to value (rapporto tra la somma erogata e il valore dell’immobile)
calato ad un preoccupante 49%, la situazione fotografata dall’Ufficio Studi di Mutui.it appare migliore. L’erogato medio per la prima casa è salito a 127.000 euro (+12%): considerando anche il calo del valore degli immobili oggetto d’acquisto (-8%), la percentuale finanziata sale al 61%.
Crolla il mercato immobiliare: -26,8% nel terzo trimestre
La crisi incide profondamente sul mercato immobiliare.
Secondo i dati diffusi dall'Agenzia del Territorio infatti le
compravendite di immobili residenziali sono scese nel terzo trimestre
del 26,8%, mentre il totale delle compravendite immobiliari ha fatto
registrare una flessione del 25,8%.
La flessione del terzo trimestre e' la peggiore dal 2004.
''Se il trend prosegue anche nel terzo trimestre - ha commentato Gianni
Guerrieri, direttore centrale Omise dell'Agenzia del Territorio - e'
possibile che si arrivi a meno di 500 mila unita' compravendute
nell'anno, dato che ci riporta a meta' degli anni '80''. ''Il crollo
delle compravendite - ha poi aggiunto Guerrieri - e' antecedente
all'Imu, anche al solo parlare dell'imposta. Il problema non e' connesso
alla tassazione, ma e' piu' profondo, insito nel sistema economico''.
La flessione a livello nazionale delle compravendite residenziali si
riflette anche nelle maggiori otto citta' italiane. Complessivamente, la
maggiori citta' del nostro paese registrano un calo tendenziale del
24%. In particolare, Bologna risulta essere la citta' piu' colpita, con
un calo delle compravendite che sfiora il 30%. Forte ribasso anche per
Palermo (-28,1%) e Roma, Milano e Firenze, tutte e tre intorno a ribassi
del 27%. Diversa invece la situazione a Napoli, dopo il calo risulta
essere piu' contenuto, dello 0,4%. L'hinterland di Roma e' invece il
mercato con la flessione maggiore (-32,6%) con scambi immobiliari
ridotti di quasi un terzo. Elevate infine anche le flessioni registrate
nei comuni monori di Genova e Milano (-27% circa). I ribassi moniri si
sono registrati a Firenze, Palermo e Napoli, tutti intorno al 15%.
F o n t e : libero.it