Roma, 17 nov. (TMNews) - Un manifesto politico: il documento intitolato
'Un anno dopo. Il Governo, l'Italia, i cittadini; appunti di viaggio',
pubblicato oggi da palazzo Chigi, fa il punto sui dodici mesi dei
'tecnici' con una orgogliosa rivendicazione dei risultati ottenuti sul
terreno del risanamento e su quello della credibilità internazionale
dell'Italia. E con una indicazione che suona molto politica alla vigilia
delle elezioni: il futuro dell'Italia "sarà prospero se si continuerà
sulla strada intrapresa, senza disperdere il lavoro che è stato compiuto
fino ad oggi".
"Forse oggi, senza le politiche di rigore messe in atto dall'esecutivo, non ci sarebbe più l'Eurozona. O sarebbe notevolmente ristretta - ammonisce il Governo - come dimensione geografica, senza quello che l'Italia, con uno sforzo collettivo di cui non si ricordano molti precedenti nella storia repubblicana, è riuscita a compiere". Di fronte al "bivio drammatico" tra "lasciare affondare il Paese o sforzarsi di uscire dalla palude" i tecnici rivendicano di aver "compiuto il primo passo" che è quello del "risanamento, condizione preliminare per ogni altro obiettivo e anche necessario a evitare che l'Italia, per la sua dimensione, non determinasse un cambiamento dello scenario europeo, e forse mondiale, degli avvenimenti economici e finanziari".
In questo sforzo di tenere l'euro e l'economia mondiale in equilibrio l'Italia "è tornata ad essere partner attivo e propositivo, protagonista delle scelte strategiche e nelle concrete decisioni operative". Lo ha fatto, riconosce Mario Monti in quella che potrebbe sembrare una replica indiretta alle critiche di Silvio Berlusconi e a qualche presa di distanza che di tanto in tanto è venuta anche da altri esponenti della coalizione, grazie al fatto che "l'impianto delle riforme" è stato "condiviso dalla 'strana maggioranza' che ha appoggiato l'esecutivo" anche se "con costi e sofferenze". E lo ha fatto cercando "di rappresentare la realtà ai cittadini spiegando senza contraffazioni e con un linguaggio di verità la situazione e i rimedi adottati. Non sono state fatte promesse, né alimentate illusioni".
Il documento del Governo si articola su cinque parole chiave "che ridisegnano - si legge - la nuova Italia: credibilità, coesione, responsabilità, legalità e visione".
La credibilità è stata costruita, sostiene palazzo Chigi, mantenendo senza chiederne modifiche l'impegno preso dal precedente Governo "di portare il bilancio dello Stato in pareggio già nel 2013, cioè prima rispetto a tutti gli altri stati dell'Unione Europea". Per Monti è "un'Italia diversa, dunque, quella che si affaccia al 2013. Più consapevole, responsabile, più credibile rispetto ad un anno fa" anche se "la strada da compiere per riportare il Paese su un sentiero di crescita virtuoso e sostenibile è ancora lunga, ma gli sforzi intrapresi sono stati riconosciuti e accettati a livello internazionale". La nuova Italia, rivendica il Governo, "non vuole limitarsi a recepire in modo passivo gli orientamenti politici dell'Unione Europea", ma "vuole contribuire sempre di più a determinare questi orientamenti" per "accompagnare il necessario rispetto della disciplina di bilancio ad un'azione più decisa e determinata verso la crescita economica a livello comunitario".
Quanto alla coesione, "il Governo ha cercato di attuare politiche per ridurre i privilegi e le rendite di posizione, per migliorare l'accesso al mercato per i nuovi entranti e, più in generale per ridurre i divari (generazionali, di genere, geografici, ecc...). Tra queste ultime iniziative, centrali sono state le misure intraprese per diminuire il gap tra il Nord e il Sud del Paese sia nel campo economico che in quello infrastrutturale". Ma non basta: i tecnici rivendicano di avere pensato anche "all'inclusione sociale e al contrasto alla povertà", con "i 117 milioni di euro per sostenere politiche familiari", gli "81 milioni già assegnati di recente alle Regioni e agli enti locali", i 36 milioni di euro per "conciliazione famiglia-lavoro, sezioni primavera, progetti di supporto alle famiglie terremotate dell'aquilano, adozioni internazionali e iniziative per premiare progetti e buone pratiche per l'invecchiamento attivo e il supporto familiare". Infine, alle stesse finalità sono dedicati "i 50 milioni di euro dedicati al nuovo programma di sperimentazione della social card".
La terza parola chiave del bilancio di un anno stilato dal Governo è responsabilità: "Da parte dei cittadini, delle imprese, del mondo politico e delle istituzioni. Tutti sono stati chiamati a contribuire allo sforzo comune". "La filosofia che ha ispirato i primi tre provvedimenti dell'Esecutivo - 'Salva Italia', 'Cresci Italia' e 'Semplifica Italia' - mira a ridisegnare - si legge nel documento - l'immagine dell'Italia, sollecita la 'responsabilità collettiva' dei cittadini, delle imprese, dei professionisti e delle amministrazioni".
"Per gli imprenditori le semplificazioni - sostiene palazzo Chigi - hanno portato minori adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro (che senza diminuire le garanzie per i lavoratori hanno fatto risparmiare oltre 4 miliardi di euro) e meno vincoli nelle procedure di appalto". E "la liberalizzazione di molti settori produttivi ha offerto agli imprenditori la possibilità di creare un'impresa in pochi giorni e con minori spese rispetto al passato, sollecitando la loro creatività e intraprendenza. I primi risultati, sommati alle iniziative promosse dai governi negli ultimi 3 anni, sono incoraggianti". Nel frattempo, rivendicano i 'tecnici', "le tante novità in materia di trasparenza e partecipazione, a partire dalla pubblicazione dei redditi e dei patrimoni dei componenti del Governo, passando per le consultazioni pubbliche, hanno cambiato il volto dell'amministrazione".
Nel capitolo dedicato alla legalità, palazzo Chigi sottolinea come "sin dall'inizio, la lotta all'evasione fiscale ha costituito un punto cardine del programma di questo governo". Inoltre "il Governo si è impegnato e si sta impegnando anche per rendere sempre più trasparente, chiaro, quindi non arbitrario il rapporto con il fisco. Per questo è stato creato un filo diretto tra il cittadino e l'Agenzia delle Entrate attraverso l'invio telematico dei corrispettivi e del conto corrente dedicato all'attività lavorativa". Monti rivendica anche l'impegno "etico" con la spinta per l'approvazione della "prima legge, dopo Tangentopoli, che colpisce i reati commessi contro la pubblica amministrazione e quelli societari".
Infine, la visione, un termine che richiama forse più d'ogni altro l'ambizione politica del Governo dei 'tecnici': per Monti "è il pilastro più importante dell'azione di un Governo", perché "si rivolge al futuro, al Paese che verrà e soprattutto a coloro che domani avranno il compito di lavorare per migliorarlo". Con i quali, chiunque essi siano, il premier non è avaro di suggerimenti: "La visione di questo governo - spiega il documento - è stata quella del Paese che cambia. Cambia grazie ad un forte impegno ad attuare riforme importanti, affinché il merito (e non l'affiliazione) decida chi ha diritto a un lavoro migliore; affinché la competenza guidi la crescita professionale". Per farlo, ha varato la riforma del lavoro e promosso "l'eliminazione delle barriere sul mercato dei servizi professionali", semplificato "il passaggio da contratti temporanei a fissi", e agevolato "l'accesso al credito". E ancora, ha rilanciato i concorsi "per giovani docenti delle scuole secondarie. E' la prima volta dopo 13 anni", sottolinea palazzo Chigi.
"Forse oggi, senza le politiche di rigore messe in atto dall'esecutivo, non ci sarebbe più l'Eurozona. O sarebbe notevolmente ristretta - ammonisce il Governo - come dimensione geografica, senza quello che l'Italia, con uno sforzo collettivo di cui non si ricordano molti precedenti nella storia repubblicana, è riuscita a compiere". Di fronte al "bivio drammatico" tra "lasciare affondare il Paese o sforzarsi di uscire dalla palude" i tecnici rivendicano di aver "compiuto il primo passo" che è quello del "risanamento, condizione preliminare per ogni altro obiettivo e anche necessario a evitare che l'Italia, per la sua dimensione, non determinasse un cambiamento dello scenario europeo, e forse mondiale, degli avvenimenti economici e finanziari".
In questo sforzo di tenere l'euro e l'economia mondiale in equilibrio l'Italia "è tornata ad essere partner attivo e propositivo, protagonista delle scelte strategiche e nelle concrete decisioni operative". Lo ha fatto, riconosce Mario Monti in quella che potrebbe sembrare una replica indiretta alle critiche di Silvio Berlusconi e a qualche presa di distanza che di tanto in tanto è venuta anche da altri esponenti della coalizione, grazie al fatto che "l'impianto delle riforme" è stato "condiviso dalla 'strana maggioranza' che ha appoggiato l'esecutivo" anche se "con costi e sofferenze". E lo ha fatto cercando "di rappresentare la realtà ai cittadini spiegando senza contraffazioni e con un linguaggio di verità la situazione e i rimedi adottati. Non sono state fatte promesse, né alimentate illusioni".
Il documento del Governo si articola su cinque parole chiave "che ridisegnano - si legge - la nuova Italia: credibilità, coesione, responsabilità, legalità e visione".
La credibilità è stata costruita, sostiene palazzo Chigi, mantenendo senza chiederne modifiche l'impegno preso dal precedente Governo "di portare il bilancio dello Stato in pareggio già nel 2013, cioè prima rispetto a tutti gli altri stati dell'Unione Europea". Per Monti è "un'Italia diversa, dunque, quella che si affaccia al 2013. Più consapevole, responsabile, più credibile rispetto ad un anno fa" anche se "la strada da compiere per riportare il Paese su un sentiero di crescita virtuoso e sostenibile è ancora lunga, ma gli sforzi intrapresi sono stati riconosciuti e accettati a livello internazionale". La nuova Italia, rivendica il Governo, "non vuole limitarsi a recepire in modo passivo gli orientamenti politici dell'Unione Europea", ma "vuole contribuire sempre di più a determinare questi orientamenti" per "accompagnare il necessario rispetto della disciplina di bilancio ad un'azione più decisa e determinata verso la crescita economica a livello comunitario".
Quanto alla coesione, "il Governo ha cercato di attuare politiche per ridurre i privilegi e le rendite di posizione, per migliorare l'accesso al mercato per i nuovi entranti e, più in generale per ridurre i divari (generazionali, di genere, geografici, ecc...). Tra queste ultime iniziative, centrali sono state le misure intraprese per diminuire il gap tra il Nord e il Sud del Paese sia nel campo economico che in quello infrastrutturale". Ma non basta: i tecnici rivendicano di avere pensato anche "all'inclusione sociale e al contrasto alla povertà", con "i 117 milioni di euro per sostenere politiche familiari", gli "81 milioni già assegnati di recente alle Regioni e agli enti locali", i 36 milioni di euro per "conciliazione famiglia-lavoro, sezioni primavera, progetti di supporto alle famiglie terremotate dell'aquilano, adozioni internazionali e iniziative per premiare progetti e buone pratiche per l'invecchiamento attivo e il supporto familiare". Infine, alle stesse finalità sono dedicati "i 50 milioni di euro dedicati al nuovo programma di sperimentazione della social card".
La terza parola chiave del bilancio di un anno stilato dal Governo è responsabilità: "Da parte dei cittadini, delle imprese, del mondo politico e delle istituzioni. Tutti sono stati chiamati a contribuire allo sforzo comune". "La filosofia che ha ispirato i primi tre provvedimenti dell'Esecutivo - 'Salva Italia', 'Cresci Italia' e 'Semplifica Italia' - mira a ridisegnare - si legge nel documento - l'immagine dell'Italia, sollecita la 'responsabilità collettiva' dei cittadini, delle imprese, dei professionisti e delle amministrazioni".
"Per gli imprenditori le semplificazioni - sostiene palazzo Chigi - hanno portato minori adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro (che senza diminuire le garanzie per i lavoratori hanno fatto risparmiare oltre 4 miliardi di euro) e meno vincoli nelle procedure di appalto". E "la liberalizzazione di molti settori produttivi ha offerto agli imprenditori la possibilità di creare un'impresa in pochi giorni e con minori spese rispetto al passato, sollecitando la loro creatività e intraprendenza. I primi risultati, sommati alle iniziative promosse dai governi negli ultimi 3 anni, sono incoraggianti". Nel frattempo, rivendicano i 'tecnici', "le tante novità in materia di trasparenza e partecipazione, a partire dalla pubblicazione dei redditi e dei patrimoni dei componenti del Governo, passando per le consultazioni pubbliche, hanno cambiato il volto dell'amministrazione".
Nel capitolo dedicato alla legalità, palazzo Chigi sottolinea come "sin dall'inizio, la lotta all'evasione fiscale ha costituito un punto cardine del programma di questo governo". Inoltre "il Governo si è impegnato e si sta impegnando anche per rendere sempre più trasparente, chiaro, quindi non arbitrario il rapporto con il fisco. Per questo è stato creato un filo diretto tra il cittadino e l'Agenzia delle Entrate attraverso l'invio telematico dei corrispettivi e del conto corrente dedicato all'attività lavorativa". Monti rivendica anche l'impegno "etico" con la spinta per l'approvazione della "prima legge, dopo Tangentopoli, che colpisce i reati commessi contro la pubblica amministrazione e quelli societari".
Infine, la visione, un termine che richiama forse più d'ogni altro l'ambizione politica del Governo dei 'tecnici': per Monti "è il pilastro più importante dell'azione di un Governo", perché "si rivolge al futuro, al Paese che verrà e soprattutto a coloro che domani avranno il compito di lavorare per migliorarlo". Con i quali, chiunque essi siano, il premier non è avaro di suggerimenti: "La visione di questo governo - spiega il documento - è stata quella del Paese che cambia. Cambia grazie ad un forte impegno ad attuare riforme importanti, affinché il merito (e non l'affiliazione) decida chi ha diritto a un lavoro migliore; affinché la competenza guidi la crescita professionale". Per farlo, ha varato la riforma del lavoro e promosso "l'eliminazione delle barriere sul mercato dei servizi professionali", semplificato "il passaggio da contratti temporanei a fissi", e agevolato "l'accesso al credito". E ancora, ha rilanciato i concorsi "per giovani docenti delle scuole secondarie. E' la prima volta dopo 13 anni", sottolinea palazzo Chigi.
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