sabato 17 novembre 2012

LAVORO NON RETRIBUITO

Perché dire di no al lavoro non retribuito...
Abbiamo parlato alcuni mesi fa del fenomeno #nofreejobs, l’hastag nato su Twitter che denunciava le offerte di lavoro più assurde, molto spesso annunci in cui si richiedono prestazioni lavorative a fronte di nessun compenso. Oggi è anche una pagina Facebook molto seguito sulla cui cover campeggia il motto “Gratis non si lavora, si ozia”.

Il tema è tornato in auge poco tempo fa, quando la decisione dell’Huffington Post di non pagare i propri blogger ha riacceso la discussione. La testata on-line giustifica la propria politica sostenendo che a chi scrive viene data in cambio la visibilità. Ma con la “visibilità” non si fa la spesa.

Questo, almeno, è quello che crediamo noi. E come noi Walkonjob, che ha elencato 5 ragioni per cui si deve rifiutare un lavoro non retribuito. Noi le condividiamo completamente e le riportiamo di seguito.

1.    Lavorare gratis porta a lavorare male
Se l’arco di tempo in cui non è previsto alcun compenso è superiore al classico mese di prova, a lungo andare la mancanza di un riscontro economico può causare stress, portare alla mancanza di stimoli a far sempre del proprio meglio e all’affievolirsi della concentrazione e della professionalità, necessarie quando si ricopre qualsiasi ruolo.

2.   Niente stipendio = Niente libertà
L’assenza di un’entrata economica mensile impedisce di raggiungere la tanto ambita indipendenza, primo passo verso la propria libertà ed una vita fuori dalla casa dei genitori.

3.    Tanti no porteranno le aziende a dire sì
Se tutti i canditati a una posizione aperta rifiutassero il posto di lavoro non retribuito, l’azienda sarebbe costretta ad elargire un compenso. Cominciare a dire no, quindi, è un piccolo passo verso la scomparsa del concetto di lavoro gratuito.

4.    Lavoro e volontariato sono due cose distinte e separate
L’unica attività da svolgere con il massimo entusiasmo, andando fieri di non ricevere nulla in cambio, è il volontariato. Le attività di tipo sociale, però, sono cosa diversa dallo svolgere un’attività in azienda come dipendenti e questa distinzione deve essere ben chiara.

5.    Se devi lavorare gratis fallo solo per te
Lanciarsi in un progetto personale può rappresentare un’alternativa valida al mettersi alle dipendenze di qualcuno che non rispetta la dignità del lavoratore. La mancanza iniziale di introiti, se siamo noi i dipendenti di noi stessi, può essere compensata dalla volontà di riuscire a far nascere una realtà imprenditoriale di successo.

F o n t e : libero.it