domenica 25 novembre 2012

LAVORARE A LETTO

Lavorare sul proprio letto: una tendenza pericolosa! Sempre più spesso gli stacanovisti più indefessi non solo si portano il lavoro a casa, ma persino nel proprio letto. Questa strana abitudine, indotta soprattutto dall'utilizzo delle nuove tecnologie (pc, smart phone e tablet in primis), può rivelarsi altamente deleteria per la salute. Sul web si possono facilmente trovare innumerevoli sondaggi sulla nuova, malsana tendenza di lavorare a letto. Facendo una media approssimativa di questi scopriamo che, in occidente, almeno il 50% dei giovani lavora regolarmente circa 5 ore a settimana a letto.

Perché si lavora a letto?
Le cause del lavorare a letto sono diverse: eccessiva quantità di lavoro, impossibile da ultimare nelle ore d'ufficio, assenza di una postazione lavorativa adeguata in casa e, non per ultima, l'utilizzo delle nuove tecnologie, leggere e mobili, utilizzabili facilmente anche a letto.
E il mercato si organizza
Il mercato, perennemente all'ascolto delle esigenze della propria clientela, si è già organizzato in questo senso, mettendo in commercio materassi extralarge che permettono anche il lavoro di coppia, oltre a tanti altri comfort come supporti ergonomici per schiena e gambe, cuscini porta computer e vassoi da letto ultra regolabili.

Gli aspetti negativi per chi lavora a letto
Per quanto apparentemente comodo, lavorare a letto ha molti più lati negativi che positivi. Oltre al fatto che sforzare il cervello prima di addormentarsi è un'abitudine molto negativa che può provocare insonnia, lavorare abitualmente a letto comporta anche fastidiosi dolori muscolari, cattiva circolazione e dolorosissimi mal di schiena.

F o n t e : libero.it