Ecco i soldi per aiutare la campagne assetate:la Regione concede un contributo di 600mila euro per
un settore allo stremo ma per molti sindaci del territorio non basterà a
salvare la stagione irrigua.
CARBONIA. Una pioggerellina di speranza. Non verrà giù dal cielo per
irrigare i campi e le serre ma sarà erogata dal Consorzio di Bonifica
del Basso Sulcis. Così, grazie ad un contributo straordinario concesso
dall’assessorato regionale alla Riforma Agropastorale ed Agricoltura,
la stagione irrigua è salva. Si tratta di un finanziamento di 600 mila
euro, molto pochi in realtà, che dovrebbero consentire di alleviare la
grande sete dei campi e delle produzioni agricole in questa stagione
dell’anno e soprattutto in piena emergenza per l’assenza prolungata di
piogge.
Il provvedimento della Regione è arrivato, ormai quasi
inatteso, dopo mesi di proteste ed interventi politici da parte dei
sindaci del territorio, esasperati per le difficoltà di gestione del
Consorzio di Bonifica. L’ente, infatti, da oltre un decennio fa
registrare i propri conti perennemente in rosso. Di qui l’allarme
lanciato qualche mese fa dal Commissario Straordinario Gianni Inguscio,
il quale aveva lanciato l’allarme, paventando l’impossibilità di poter
garantire l’erogazione dell’acqua necessaria a soddisfare le esigenze
delle migliaia di consorziati. Occorrevano però almeno un milione di
euro: ne sono arrivati poco più della metà.
Così anche questa volta sarà indispensabile erogare le risorse
idriche con molta oculatezza perché potrebbero non essere sufficienti
sino all’arrivo delle tanto attese piogge autunnali.
Gli agricoltori di Tratalias, San Giovanni Suergiu, Masainas ,
Giba e Sant’Anna Arresi sono col fiato sospeso: «Siamo tutti molto
preoccupati per la situazione del comparto agricolo – conferma Ivo
Melis, sindaco di Masainas – non sappiamo ancora se questi 600 mila
euro, concessi al Consorzio di Bonifica del Basso Sulcis, possano essere
sufficienti. Intanto speriamo nell’arrivo delle piogge. La stagione
2012 è stata una delle più secche degli ultimi vent’anni. La maggior
parte degli agricoltori hanno subito danni gravissimi. Qualche coltura è
andata completamente distrutta. In ogni caso il Basso Sulcis ha pagato
duramente anche per colpa della politica. Se il Consorzio fosse stato
adeguatamente finanziato , molti degli attuali problemi non si sarebbero
palesati». C’è molto pessimismo, dunque, ma si va avanti. Gli
agricoltori del territorio puntano molto sulla coltura del carciofo che
rappresenta una delle voci più forti dell’economia locale. La campagna è
stata avviata e le attuali disponibilità idriche possono anche bastare.
A condizione, tuttavia, che le stagioni.
F o n t e : gelocal.it