lunedì 26 novembre 2012

SCONTRINI DETRAIBILI DALLE TASSE

Contro il lavoro nero arriva lo scontrino detraibile: le ricevute si potranno scaricare dalla dichiarazione dei redditi. Secondo i promotori del provvedimento lo sconto fiscale dovrebbe essere un incentivo a chiedere lo scontrino, in modo da far emergere il lavoro nero. Ma il fronte di chi giudica inutile o dannoso il cosiddetto contrasto di interessi si ingrossa.   

L'emendamento, presentato da Giuliano Barbolini (Pd) all'interno della delega fiscale, sarà votato in Senato nei prossimi giorni. In un primo momento, il governo Monti si era detto contrario. Poi il via libera, grazie a una formulazione più vaga, che affida all'esecutivo il compito di "emanare disposizioni per l'attuazione di misure finalizzate al contrasto di interessi fra contribuenti, selettivo e con particolare riguardo alle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell'obbligazione tributaria, definendo attraverso i decreti legislativi le più opportune fasi applicative e le eventuali misure di copertura finanziaria". La sostanza non cambia: il governo dovrà studiare una soluzione che permetta di scaricare gli scontrini dalla dichiarazione dei redditi. Magari lo sconto non si potrà esercitare per la ricevuta di cornetto e cappuccino: con tutta probabilità si tenterà questa strada nei settori più esposti al "nero".  

L'emendamento non incontra però un consenso unanime. Non sono poche le voci che definiscono il provvedimento non solo inutile (perché non riuscirebbe a far emergere il lavoro nero) ma anche dannoso per le casse dell'Erario.  

Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre si rifà agli effetti di detrazioni già in vigore. “Se guardiamo al nostro Paese e consideriamo i casi legati alle ristrutturazioni edilizie, dove il contribuente può detrarsi dall’Irpef il 36% delle spese sostenute e addirittura il 55% di quelle per i risparmi energetici, possiamo stimare un costo per l’Erario di 2,4 miliardi di euro all’anno”. I miliardi "scontati" agli italiani sarebbero stati tre. L'auspicio era quello di recuperare questa somma attraverso il gettito delle transazioni "stanate" dal Fisco.

Il risultato è rimasto lontano dall'obiettivo: la somma recuperata dal nero è stata inferiore ai 630 milioni. E poi, sostengono i detrattori, per quanto convenienti possano essere gli sconti, l'evasione totale resta "più conveniente". Anche il governo ha riconosciuto questo "difetto di progettazione" e continua a manifestare scetticismo: la perdita per le casse dello Stato è immediata e certa. Il recupero del nero, al contrario, sarebbe successivo e incerto.
 
Infine, sulla lotta all'evasione è intervenuto il premier Mario Monti che ha spiegato come il governo "in qualche caso sia andato ai margini della violazione della privacy", aggiungendo però che sul tema dell'evasione "siamo in stato di guerra e non è possibile avere una pace sociale tra cittadini e Stato se non con una riduzione del fenomeno".

F o n t e : libero.it